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Come riconoscere e debellare le cisti

Si presentano come piccole palline sotto la pelle che nel tempo si ingrossano e fanno sempre più male. I più paranoici arrivano addirittura a sospettare un tumore. Segui attentamente questo articolo per sapere come riconoscere e debellare le cisti. 

Le cisti sono un ingrossamento delle ultime ghiandole sebacee situate sotto la pelle. Sono ereditarie e spesso si sviluppano sul corpo o sulla testa (a forma di pera). Il medico sa riconoscerle perché esse presentano un piccolo avvallamento, che rappresenta lo sbocco della ghiandola sebacea.

Se iniziano a far male, niente paura, perché è normale. Il dolore è legato all’infiammazione ed alla presenza di pus, ed il rischio che le cisti, che sono di natura benigna, diventino maligne…sono pari a zero.

Occorre distinguere tra due tipi di cisti: quelle infundibulari (cisti sebacee) presenti sul corpo, e quelle trichillemmali, presenti sulla testa. Sono simili e la loro causa è la stessa.

La loro dimensione in genere presenta misure abbastanza voluminose: dai due ai quattro centimetri di diametro, ma possono arrivare anche a misurare la stessa grandezza di un mandarino. Possono comparire in singolo o anche più di una.

Esistono persone più predisposte di altre e i motivi sono da ricondurre solo ed esclusivamente alla struttura cutanea genetica. Si presentano inizialmente come piccole palline dure ed elastiche al tempo stesso e i punti dove compaiono più di frequente sono viso, schiena e addome, a volte anche su gambe e braccia. 

Occorre preoccuparsi per la capacità delle cisti di infettarsi velocemente, tramite un piccolo trauma o le alte temperature. Gli ascessi che ne conseguono possono anche causare, oltre al malessere generale, la febbre.

Solitamente è controproducente incidere la cisti per far uscire il pus, perché viene spremuta solo una parte dell’infezione e ciò che rimane all’interno favorisce il rischio che il problema compaia nuovamente. Consigliabile usare un antibiotico sulla zona e magari aggiungere un po’ di cortisone per sfiammare e annullare il dolore. Dopo due o tre volte, si può procedere con l’asportazione chirurgica.

 

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