Contro la mononucleosi non vi sono cure specifiche, anche gli antivirali di ultima generazione hanno un’efficacia ancora da dimostrare definitivamente. Il trattamento antibiotico invece può avere effetti nocivi (reazioni simil-allergiche) ed è consigliato solo in quei casi in cui alla mononucleosi si associa una sovrainfezione laringotonsillare.
La diagnosi della mononucleosi viene fatta sulla base del quadro clinico e sugli esiti degli esami del sangue che mostrano un aumento degli indici infiammatori; se c’è un interessamento epatico, si verifica l’aumento della bilirubina e delle transaminasi; per avere la certezza della diagnosi è possibile l’accertamento sierologico mediante la reazione di Paul-Bunnel-Davidsohn e degli anticorpi specifici anti EBV.
La terapia più efficace è il riposo a letto fino alla scomparsa della febbre, associata ad antinfiammatori, antipiretici e analgesici; è fondamentale evitare attività fisica pesante o che preveda traumatismi per circa 2 mesi per evitare la rottura della milza, in caso di faringite grave con problemi di respirazione sono indicati Corticosteroidi.
Il sintomo che tende a perdurare anche per diversi mesi dall’infezione è la stanchezza fisica associata spesso a difficoltà di concentrazione, che nel caso di bambini e adolescenti possono compromettere le attività quotidiane, il pediatra valuterà se è il caso di ricorrere ad integrazioni vitaminiche per combattere la spossatezza.
Il decorso della malattia è di circa 10 giorni, i linfonodi rimangono ingrossati per 2-3 settimane, nei bambini i sintomi sono più attenuati con febbre più modesta e scarsi segni clinici; normalmente la malattia ha un’evoluzione benigna ma non sono da escludere le recidive o la recrudescenza della sintomatologia. Le complicanze più temibili che possono avere esiti letali sono la rottura della milza, l’interessamento del sistema nervoso centrale con paralisi respiratoria, l’edema della faringe o della laringe.
Terapia farmacologica
La mononucleosi infettiva di norma si risolve senza particolari problemi, anche se dopo la fase acuta il virus EBV stabilisce un’infezione latente che permane e può riattivarsi periodicamente, dando luogo alla così detta sindrome da fatica cronica, uno stato di debilitazione generale che può durare per mesi sottraendo al paziente energie fisiche e mentali; é da notare l’analogia con l’herpes simplex e zoster, responsabili rispettivamente dell’herpes labiale/genitale e della varicella/fuoco di san Antonio.
La terapia farmacologica si basa sulla somministrazione di analgesici (acetaminofene, ibuprofene), antipiretici (escluso l’acido acetilsalicilico che può causare la sindrome di Rexe). Nei casi più gravi è previsto il ricorso per alcuni giorni ai farmaci corticosteroidei (Cortisone es, Cortis, Cortone acetato), nei casi questi medicinali non funzionassero si può ricorrere a delle IgG (immonoglobuline). In alcuni casi di mononucleosi il medico prescrive Aciclovir (Aciclovir, Xerese, Zovirax), un farmaco di elezione per la cura dell’Herpes simplex, anche se molti specialisti dubitano dell’efficacia di questo farmaco.
La scelta del farmaco e della posologia deve essere prescritta dal medico.
Alimentazione
La dieta consigliata durante un infezione di mononucleosi è basata su alimenti integrali e da riposo; gli alimenti indicati sono latticini a basso contenuto di grassi, tuorlo d’uovo, fegato, olio di fegato di merluzzo, frutta e verdura di colore giallo e arancione e verde scuro, germe di grano, pane di frumento integrale, semi, noci, olio vegetale, lievito di birra, fagioli di soia, pesce, riso integrale, carni magre e carni bianche, farina di avena. Da evitare alcool e sigarette, vanno bevuti molti liquidi.
Rimedi naturali
Nel trattamento naturale della mononucleosi possono essere di utilità sia le sostanze naturali che hanno una veloce azione di controllo dell’infezione virale, sia i rimedi che consentono di intervenire sul recupero della stanchezza connesse con questa malattia.
Va precisato che la mononucleosi, se con complicazioni, deve essere valutata dal medico; comunque la maggior parte delle infezioni di mononucleosi decorre in modo semplice simile ad un influenza o una faringite e il trattamento può essere anche di tipo naturale.
In terapia naturale sono disponibili in tubi monodose da assumere ogni 8 ore dei lisati di Anas barbariae uniti a Gluconato di rame e d’Echinacea.
Manganesio, Zinco, Rame, Selenio, Vitamina C sono importanti per difenderci da virus e sostenere il sistema immunitario. Altre sostanze utili per combattere il virus sono Mercurius solubilis, utile per febbre e faringite, Belladonna, Histaminum, Hepar sulfur, chininum sulfuricum, viola odorata, Pulsatilla.
Si consiglia Olio di Perilla utile per l’infiammazione (4 perle da 750mg al giorno, fino alla riduzione dei sintomi, poi 2 perle al giorno per 1 settimana, e 1 perla al giorno per 1 settimana); anche l’olio di ribes nero può essere molto efficace. Fito te verde per calmare la febbre (4 tavolette al giorno), 1 o 2 tavolette al giorno aiutano nella fase di stanchezza.
La Lavanda (lavandula officinalis), la menta piperita, il bergamotto, l’eucalipto sono indicati per ridurre la stanchezza e gli altri sintomi della mononucleosi: aggiungere qualche goccia di oli essenziali di una o più di queste erbe nella vasca da bagno.