Non esistono delle vere cause che possano spiegare perché un paziente debba sviluppare lesioni aterosclerotiche ed infarto. Leggi l’articolo per conoscerli e quindi sapere come ridurli.
Un soggetto maschile (il sesso maschile rischia di più rispetto a quello femminile) di età compresa tra 30 e 59 anni, fumatore (altro fattore di rischio) ha un rischio doppio di avere un infarto rispetto ad un non fumatore. Chi ha il colesterolo o la pressione alta (altri fattori) ha un rischio tre volte maggiore rispetto a chi li ha normali. Sommando pressione elevata, colesterolo elevato e fumo, il rischio diventa otto volte superiore.
Nel corso del tempo, vari medici e studiosi hanno proposto più di 250 fattori di rischio, dividendoli in modificabili (quelli che possono essere modificati ed eventualmente eliminati) e non modificabili (quelli impossibili da ridurre o eliminare). I principali fattori modificabili sono: fumo, sovrappeso, sedentarietà, alcol, caffeina, ipertensione, colesterolo alto, diabete.
I fattori di rischio a cui assolutamente non si può scampare (quelli non modificabili) sono invece l’età, il sesso e l’origine etnica. In Italia, l’infarto rappresenta la prima causa di morte; gli uomini sono più colpiti delle donne, ogni 3-4 minuti qualcuno subisce un infarto ed una persona su quattro non sopravvive.